Trovo che l’uso del termine “ibrido” da parte dei costruttori per descrivere il sistema di propulsione delle loro auto può creare confusione. Secondo il dizionario, un “ibrido” è un incrocio di due varietà di piante o di due specie di animali diverse. Nel settore automobilistico, il termine “ibrido” è diventato sinonimo di auto alimentate da una combinazione di carburanti fossili ed elettricità, ma perché per auto ibride si intende solo questo tipo di veicoli? Se ci basiamo sulla definizione di “ibrido” del dizionario, non dovremmo considerare ibride anche le auto alimentate a benzina e a gas, ad esempio GPL o GNC?
Un certo costruttore giapponese ha stabilito un punto di riferimento ben preciso quando ha lanciato sul mercato la sua auto con sistema di propulsione ibrida; da quel momento in poi il termine “ibrido” ha fatto riferimento specificamente alla combinazione di due fonti di alimentazione diverse per la propulsione di un veicolo. Per anni, ogni volta che si parlava di auto “ibrida”, il pensiero andava automaticamente alla Toyota Prius. La Prius abbinava un motore a combustione interna, alimentato a benzina, con un motore elettrico con batteria ad alta tensione e divenne presto l’auto da avere per “salvare il pianeta”.
In seguito, altri costruttori hanno voluto ottenere le credenziali “verdi” e salire sul carro della tecnologia ibrida; tuttavia, se guardiamo le cose più da vicino, ci accorgiamo che non è tutto oro quello che luccica. Prendiamo ad esempio la tecnologia microibrida (Micro Hybrid Drive, MHD): suona bene, ma si tratta dello stesso sistema che conosciamo grazie alla Prius ibrida? Purtroppo no, e alcuni dei primi modelli MHD non erano altro che veicoli con sistema stop-start! Un altro esempio è l’ibrido leggero, o “Mild Hybrid”; nella maggior parte dei casi, questo tipo di sistema ibrido impiega un motore elettrico per assistere il motore a combustione interna. Il motore elettrico da solo non funge da propulsore. L’ultima incarnazione di un sistema di propulsione a ricevere la definizione di “ibrido” è il sistema di propulsione ibrido leggero a 48 V. Ancora una volta, questo sistema non utilizza un motore elettrico per azionare il veicolo, ma un sistema elettrico assiste il motore a combustione interna durante l’accelerazione o assumendo il controllo di alcuni sistemi, ad esempio il sistema di aria condizionata e, in alcuni casi, il turbocompressore.
Non fraintendetemi. Sono assolutamente a favore della riduzione dell’impatto ambientale e i progressi e le innovazioni nell’ambito della tecnologia automobilistica in questo ambito sono sbalorditivi. Ma ritengo sia importante che i costruttori facciano chiarezza su che tipo di ibrido intendono quando applicano questa etichetta ai loro veicoli. Dopo tutto, dobbiamo sapere esattamente quale sistema ci troviamo davanti, specialmente quando arriva il momento di disattivarlo per effettuare un intervento di riparazione.