Un codice di guasto, anche noto con l’acronimo inglese DTC, viene utilizzato dai meccanici del settore automobilistico per identificare i problemi associati a un veicolo e fare così in modo che la definizione del guasto sia sempre meno affidata ad ipotesi.
Grazie all’informatizzazione e al miglioramento della tecnologia dei veicoli, non appena un errore viene rilevato i codici di guasto vengono memorizzati su un modulo a bordo e, se si tratta di un problema serio o relativo alle emissioni, si illumina la spia dell’avaria del motore.
Servendosi dell’attrezzatura di diagnostica collegata al connettore di trasferimento dati a 16 pin, un meccanico può acquisire le informazioni relative ai codici di guasto nonché osservare in tempo reale dati statistici come la velocità del motore e del veicolo.
I codici di guasto, generati dai moduli a bordo, possono fornire informazioni essenziali per l’individuazione dell’errore. Tuttavia, per diagnosticare completamente il problema di un veicolo, può essere di grande aiuto sapere come sono strutturati.
Gli organismi di regolamentazione responsabili dell’approvazione e della standardizzazione dei codici di guasto per l’industria automobilistica sono la Society of Automotive Engineers (SAE) e l’Organizzazione internazionale per la normazione, più comunemente nota come ISO.
Dalla fine del 1995 entrambi gli organismi lavorano a stretto contatto con i produttori di veicoli per mettere in atto norme e protocolli applicabili ai sistemi di diagnostica a bordo (OBD).
Con l’introduzione dello standard OBD-II nel 1996, tutti i codici di guasto iniziano con una lettera che rappresenta l’impianto del veicolo dove si è manifestato il problema. Lo standard OBD-II suddivide infatti il veicolo in quattro gruppi: B-body (carrozzeria), C-chassis (telaio), P-powertrain (gruppo motore/cambio), U-user network (rete dati).
Per esempio, un codice di guasto P0117 indica che è stato interrogato il gruppo motore/cambio del veicolo per ottenere il codice.
Una volta capito in quale gruppo è localizzato l’errore, il secondo carattere del codice di guasto – identificabile con 0, 1, 2 o 3 – rivelerà se è un codice di guasto controllato dal produttore o a norma SAE/ISO (vedi tabella allegata).
I codici di guasto SAE e ISO sono universali, quindi adottati dalla maggior parte dei produttori che seguono lo standard OBD-II.
Allo stesso tempo, poiché alcuni veicoli presentano differenze di sistema nella progettazione e nella strategia, esistono disposizioni che consentono ai produttori di utilizzare codici di guasto aggiuntivi quando un codice SAE/ISO non è adatto.
Nel codice P0117 che abbiamo preso ad esempio, è evidente che il guasto deriva dal gruppo motore/cambio e che si tratta di un codice SAE/ISO. Un’ulteriore analisi del terzo carattere del codice indicherà chiaramente quale area richiede un’ispezione. Essendo i sistemi del veicolo suddivisi in categorie e numerati da 0 a 9, si nota che, nel caso del codice P0117, è necessario un controllo a livello dei componenti controllati dal sistema di gestione motore (in questo caso il sensore di temperatura del liquido refrigerante del motore).
Infine, il quarto e quinto carattere del codice di guasto riveleranno le informazioni rimanenti sull’errore; questi hanno numerose variabili e possono rappresentare il numero di un cilindro o di un blocco, se il guasto è intermittente o permanente, un segnale in ingresso basso o alto, o addirittura un cortocircuito o un circuito aperto.
Continuando il nostro esempio con il codice di guasto P0117, il quarto e quinto carattere suggeriscono un ingresso basso e, se tutte le informazioni precedenti sono confermate, questo evidenzia che il guasto è localizzato nel gruppo motore/cambio, è un codice di guasto a norma SAE/ISO, memorizzato nel sistema di gestione del motore con un segnale di ingresso basso dal sensore di temperatura del liquido refrigerante del motore.
Per facilitare ulteriormente l’individuazione del guasto, il codice convenzionale a cinque caratteri potrebbe averne due aggiuntivi che possono indicare numerosi tipi di guasto: un codice P0117 a cui viene aggiunto 07 segnala per esempio un guasto meccanico.
Una conoscenza approfondita della struttura dei codici di guasto permette al meccanico di gestire meglio il problema del veicolo.
In qualsiasi intervento di diagnostica non si devono sostituire i componenti facendo riferimento solo ai codici di guasto: prima di sostituire qualsiasi pezzo si deve consultare lo schema elettrico del veicolo e considerare i componenti circostanti.
L’aspetto più importante da ricordare è che i codici di guasto non sono la risposta al problema, ma sono semplicemente il punto di inizio per individuarlo.
Il modulo integrato Codici di guasto di Autodata consente agli utenti di cercare velocemente migliaia di codici e acquisire risultati originali, nonché altri problemi comuni e le relative soluzioni. Il costante aggiornamento del modulo con le definizioni generiche dei codici di guasto SAE/ISO e con le definizioni specifiche dei codici di guasto dei produttori migliora ulteriormente il prodotto, che in questa maniera continua a fornire alle officine informazioni sempre più utili e accurate.
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